mercoledì 1 maggio 2013

Pig's love


Historie vom verliebten Schwein Malchus
“Hört die Mär vom guten Schwein 
Und von seiner Liebe! 
Ach, es wollt geliebet sein 
Und bekam nur Hiebe.
Weils dem Schwein noch nie so war 
(Erste, grüne Liebe!) 
Liebte es mit Haut und Haar. 
Und bekam nur Hiebe.
Denn die Sonne selber war 
Diese große Liebe. 
Wie, wenn sies mit Haut und Haar 
Zur Verzweiflung triebe?
Einmal nun im Sonnenschein 
Kriegt es keine Hiebe 
Und es schrie das gute Schwein: 
Ist das nun nicht Liebe?!
Und das sehr beglückte Schwein 
Es beschloss zu handeln 
Um im ewgen Sonnenschein 
Nun hinfort zu wandeln.
Und indem es Schweine fing 
Dass sie sich verbeugten 
Wenn das Schwein vorüberging 
Ehrfurcht ihm bezeugten
Hoffte das begabte Schwein 
Ihr zu imponieren 
Und im guten Sonnenschein 
Ständig zu spazieren.
Doch die Sonne sieht wohl nicht 
Jedes Schwein auf Erden 
Und sie wandt ihr Augenlicht 
Ließ es dunkel werden.
Dunkel um das arme Schwein 
Außen und auch innen. 
Doch da fiel ihm etwas ein 
Um sie zu gewinnen.
Und mit einem andern Schwein 
Übte es zusammen 
Mit dem Rüssel Gift zu spein 
Mit den Augen Flammen.
Und ein altes schwarzes Schwein 
Zwang es (nur durch Reden) 
Ihm und seinen Schweinerein 
Algier abzutreten.
Und als nun die Sonne kam 
Tat es voll Erregung 
Halberstickt von edler Scham 
Eine Fußbewegung
In der alles lag, was je- 
mals ein Schwein empfunden 
(Liebe lässt vergessen Weh 
Und gesalzne Wunden!)
Und so legt nun diese Sau 
Auf ‘ner kleinen Wiesen 
Tieferschüttert seiner Frau 
Afrika zu Füßen.
Und diktiert zur selben Stund 
Dass es einfach alle 
Die ihm diesen Seelenbund 
Störten, niederknalle.
Aber jedes Schwein ist schlau 
Weiß, die Sonn im Himmelsblau 
Ist stets nur die liebe Frau 
Von der jeweils größten Sau”
Storia del maiale innamorato Malchus
“Udite la storia del bravo
maiale e del suo amore!
Ah, lui voleva essere amato
e si prese solo botte!
Poichè al maiale non era ancora successo
così (primo, verde amore!),
lui amava con tutto il suo essere
e si prese solo botte!
Poichè era il sole stesso
questo grande amore.
E’ strano che con tutto il suo essere
lo facesse disperare?
Ora una volta nella luce del sole
lui non si prese botte.
E gridò il bravo maiale:
“questo non è amore?”
E colmo di gioia, il maiale
decise che d’allora
nella luce eterna del sole 
doveva camminare.
E quando coglieva maiali
che gli facevano la riverenza
-se il maiale passava
gli mostravano ogni deferenza-
sperava l’accorto maiale
d’imporsi alla sua amata
e nella buona luce del sole
di fare sempre la sua passeggiata
Ma il sole non vede forse
su questa terra ogni maiale.
E la luce degli occhi ritorse
e lo lasciò oscurare.
Buio intorno al povero maiale
di dentro oltre che di fuori.
Ma gli venne un’idea geniale
per cattivarsi il suo amore.
E praticava l’esercizio,
insieme con un altro maiale,
di sputare veleno con il grifo
e dagli occhi le fiamme.
E un vecchio porco nero
costrinse (solo con l’arte
della parola) a cedere Algeri
a lui e alle sue porcate.
E quando venne il sole,
con il piede -mezzo soffocato
per l’eccitazione da nobile
vergogna- fece un moto
in cui tutto era implicito
quello che il maiale ha provato 
(l’amore affida la pena all’oblio 
e le ferite salate).
E così ora questo porco
su un praticello pone
l’Africa, con l’animo commosso,
ai piedi di sua moglie.
E nei giorni oscuri quando
lei gli ruppe la fede data,
cupo corse via dal trogolo
e arrancò in aperta campagna.
Ma ogni maiale è furbo, conscio
che il sole nel cielo azzurro è solo
e sempre l’amata del porco
di turno che è il più grosso.”
Bertolt Brecht
“Zoomorphic pyxis”
Cycladic people

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