venerdì 26 aprile 2013

Nanny’s saudade


“Avrebbe voluto, in compenso, un po’ piú di considerazione. Per esempio, quando arrivavano le lettere dalla Sicilia… Gliele recava lei, tutta contenta, esultante:
– Signorina! Signorina!
– Che c’è? Hai preso un terno al lotto?
La agghiacciava, ogni volta, con quelle parole. Stava ad aspettarla ch’ella finisse di leggere la lettera, sperando che le desse subito notizia del suo bambino, ma che! nulla; doveva domandargliene lei, quando le vedeva rimettere il foglio nella busta.
– E di Luzziddu, niente?
– Sí; dice che sta bene.
– E mia suocera, mia suocera?
– Anche.
Doveva contentarsi di queste risposte. Ma possibile che di laggiú non le mandassero a dire altro? Ah come si pentiva adesso di non avere imparato a scrivere! Aveva, sí, supposto, partendo, che la lontananza le sarebbe riuscita penosa; ma tanto poi no; era un vero supplizio, cosí!”
Luigi Pirandello
“Saudade”
José Ferraz de Almeida Júnior

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